Renault 5 Turbo - Amatissima dal pubblico nonostante le sole 4 prove vinte nel mondiale rally in tutta la sua carriera
La Renault 5 Turbo è forse una delle pochissime auto ad essere entrata nel cuore dalla stragrande maggioranza degli appassionati , pur non avendo vinto quasi nulla nelle competizioni per cui era stata voluta e progettata. Chi non ha avuto almeno un modellino della “Turbone”?
Alla luce di quanto sopra, possiamo quindi dedurre che gran parte del suo successo si debba presumibilmente alla sua linea accattivante, da vera Muscle Car, ancor prima che alle sue caratteristiche tecniche e prestazionali (di tutto rispetto per il periodo, intendiamoci).
Venne progettata dalla casa transalpina sotto l’egida e l’estro del capo progetto Jean Terramorsi sul finire degli anni settanta per sostituire nei rally la Alpine A110 e contrastare il dominio della Fiat 131 Abarth che proprio in quel periodo si era laureata 2 volte campione del mondo rally, visto che la meno pepata versione Alpine della Renault 5 (che si frappose fra la A110 e la Turbo) si dimostrò troppo poco potente e quindi inadatta a confrontarsi con la concorrenza di allora.
Si decise quindi di trovare una soluzione vincente ed ovviare al problema con la Turbo ma nonostante la bontà del progetto – vettura leggera, potente e a trazione posteriore – incredibilmente non riuscì a vincere molto nelle gare del campionato mondiale rally: solo 4 le prove di campionato mondiale vinte in tutta la sua carriera, con al volante il francese Jean Ragnotti.
Disegnata da Marcello Gandini, che allora lavorava per la Bertone, venne presentata come prototipo al Salone di Parigi del 1978 riscuotendo subito il favore della critica che si esaltò di fronte a questa succosa novità. L’auto si differenziava parecchio dalla R5 di serie grazie al motore centrale, i due posti secchi e dei parafanghi sapientemente (e generosamente ) allargati per contenere i larghi pneumatici.
Venne prodotta in 1820 esemplari dal 1980 al 1985.
Dotata di un 4 cilindri in linea montato in posizione centrale longitudinale da 1.397 cc – il noto motore Cleon-Fonte – erogava 160 cv a 6000 giri consentendo alle ruote posteriori di sprigionare una coppia massima di 210 Nm a 3250 giri/min grazie al turbocompressore Garrett T3 per una velocità massima di 205 Km/h e uno scatto sullo 0-100 pari a 6,5″.
La produzione si divise in prima e seconda serie. Tecnicamente identiche, le differenze si limitavano ad alcuni materiali e particolari che sotto vado ad elencarvi:
Prima Serie : Turbo 1, prodotta dal 1980 al 1983, dotate di porte, portellone del bagagliaio e tetto in alluminio, plancia e quadro strumenti dedicato di forma rettangolare a indicatori circolari e 10 spie (disegnato da Bertone), parafanghi e paraurti in vetroresina e l’alettone posteriore in poliuretano.
Seconda serie: Turbo 2, prodotta dal 1983 al 1985, si differenzia per il cruscotto che era più simile a quelli di serie e assenza delle parti in alluminio viste in precedenza. Soluzioni adottate unicamente in un’ottica di contenimento dei costi.
Nelle versioni da corsa le potenze potevano raggiungere fino a 370 cv nelle versioni gruppo B denominate Maxi Turbo.
Insomma che dire di più?
E’ vero, non avrà scritto pagine fondamentali del motorsport ma farei di tutto pur di esaudire il sogno di possederne una, un giorno e voi?
Renault 5 Turbo
Motore 1397 cc, 4 cilindri in linea, iniezione Bosch K-jetronic, Turbina Garrett T3
Potenza e coppia 160 cv a 6000 giri e 210 Nm di coppia a 3250 giri
Trasmissione cambio manuale a 5 marce, trazione posteriore
Sterzo a cremagliera
Sospensioni – ant.: a ruote indipendenti, barre di torsione, ammortizzatori telescopici, barra antirollio; post.: a ruote indipendenti, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici e barra antirollio.
Freni a disco ventilati ant. e post.
Peso 941 kg
Prestazioni Velocità massima 205 km/h e 0-100 in 6,5″
Valore attuale circa 100 mila euro
Servizio fotografico: Alessio Sanavio Si ringrazia Import Garage per la disponibilità della vettura, restaurata da Lorenzo Croce, con grafiche di Mattia Solari, mentre wrapping e finiture sono state curate da Daniele De Carlo. Un ringraziamento va poi ovviamente al fortunato proprietario di questa splendida Turbo 2.